E’ stato un lavoro che ha visto protagonisti gli allievi e docenti della scuola elementare di Isorno – comune che raggruppa Auressio, Loco e Berzona – da settembre 2004 fino ad oggi.
La copertina è a cura di Sara Nisi e Tessa Garbani-Marcantini e la stampa ha avuto luogo presso la tipografia Poncioni a Losone.
Si è trattato di ricercare, trascrivere, illustrare, completare antiche leggende legate alla Valle Onsernone.

ISI
Istituto scolastico di Isorno
6661 Loco
091 797 16 51

I docenti: Loretta Bressani-Pedroli e Ilario Garbani-Marcantini (scuoleisorno@educanet.ch)

  • 1.

    Il sasso del Diavolo

    La leggenda è tratta dal bollettino parrocchiale del “Centenario della parrocchia di Cavigliano”, Cavigliano, 1950. Il nostro testo è stato completato con una versione di Annina Volonterio pubblicata su “Il Meraviglioso”, Dadò editore, Locarno 1990.
  • 2.

    La “Gesa di Spond"

    L’originale di questa leggenda si trova su di un messale della “Confraternita delle Sponde”, trascritta da Giovanni Peverada il 20 ottobre 1780. Una seconda versione di Annina Volonterio la si può leggere sull’opuscolo “Ricordo del centenario delle Sponde di Auressio” pubblicato nel 1949. La leggenda è poi stata completata e allestita in formato Power Point e VHS dagli allievi della SE anno 2001-2002.
  • 3.

    La Madonna delle rose

    Tratta da “Rose mariane nel Ticino”, P. Romerio Editore, Locarno 1940. Trascritta ed elaborata da Annina Volonterio.
  • 4.

    Il calice della Neveria

    Tratta da “Il meraviglioso”, Dadò editore, Locarno 1990. Originale in “Archiv für Volkskunde, 1912, p 180. Una versione di Sonia Gianini parla di una particola e non di un’ostia e non riporta la maledizione finale.
  • 5.

    Il sasso della Cavuria

    Raccolta e trascritta da Lindoro Regolatti nel suo “Il comune d’Onsernone”, Tipografia Pedrazzini, Locarno 1964
  • 6.

    La vecchia del Ponte Oscuro

    Leggenda raccolta e completata da Louis Delcros in “La lepre di S. Tecla”, Edizioni Vita Femminile, Lugano 1959
  • 7.

    Battista

    Tratto dalla raccolta di Walter Keller, “Racconti popolari Ticinesi”, Arti Grafiche Mazzuconi, Lugano, 1954
  • 8.

    La leggenda della Ruscada

    Raccolta e trascritta dal maestro Giuseppe Gamboni sul Bollettino Parrocchiale di Comologno, anno 1962.
  • 9.

    Il Ghiga, brigante di Camedo

    Tratto da Walter Keller, “Racconti popolari ticinesi”, Mazzuconi, Lugano 1949
  • 10.

    Caterinin

    Informatori: Gelsomina Perlini, completata e rinnovata da Loretta Bressani Pedroli e Ilario Garbani Marcantini. Diritti riservati. Si ringraziano: Vasco Gamboni, Gelsomina Perlini, Mario Manfrina, Marta Ragazzoni, Sonia Gianini, Victor Sartoris, Lino Mordasini, Giampietro Milani, Aldo Bornia, Giovannina Beda, Eli Mordasini, Marisa Gamboni, Sandro Dellamora; Ivo Schira; Maria Rosaria Regolati; Mimì Rufi,

Perchè una ricerca sulle leggende onsernonesi? Perché a scuola?

Le leggende ci appartengono, fanno parte delle nostre radici e sono state tramandate oralmente per molti secoli, con diverse varianti. La “stüa” era il luogo privilegiato in valle: nei paesi si riscaldavano due o tre locali e la gente si radunava per lavorare, soprattutto intrecciando la paglia. In questi luoghi il raccontare trovava un terreno molto fertile. Questa eredità orale sta scomparendo – in parte è già scomparsa – e ci è sembrato nostro dovere intervenire fissando in maniera scritta quello che resta.

Le leggende che seguono erano sparse qua e là in diverse pubblicazioni e abbiamo voluto riassumerle in un’unica raccolta. Altre, come “La Gesa di Spond” l’abbiamo rielaborata a scuola. Naturalmente si tratta di un primo passo e questa pubblicazione non può e non vuole essere esaustiva.

Infatti nel corso del lavoro, intervistando alcune persone sono emerse altre storie che saranno oggetto di un’ulteriore pubblicazione. Una di queste però, Caterinin, l’abbiamo già voluta inserire ed è inedita.

La storia di Doralice di Loco o quella della Ceca di Mosogno invece faranno parte come detto di un’altra collocazione. Così come le storie inventate da Eli Mordasini.

Un’operazione tipica compiuta nel corso degli anni dai ricercatori e appassionati è stata quella di “rinvigorire” o “completare” la leggenda. Spesso infatti ciò che è restato della storia originale si riduceva a poche frasi. L’esempio più interessante è quello della “Vecchia del Ponte Oscuro” dove il racconto ha un’ambientazione storica e rende l’Onsernone protagonista a livello mondiale poiché la morte, prigioniera sotto il “Ponte Oscuro” non può più svolgere il suo lavoro.

Trovare argomenti particolarmente interessanti e validi da proporre nelle attività scolastiche non è difficile, il difficile è trovare riscontro negli allievi più esigenti per i quali la tradizione, le origini, i miti suscitano la loro curiosità.

Il misto di sacro e profano che si riscontra nelle leggende incuriosisce gli appassionati e ricercatori; non di meno i ragazzi sono sensibili e attenti a questi contrasti che ben si conciliano con il magico mondo infantile.

Maestri: Loretta Bressani Pedroli e Ilario Garbani Marcantini

Lista allievi

Trascrizione dei testi a cura di:

Arianna Pessina
Tessa Garbani Marcantini
Emile Garbani Nerini
Aaron Garbani Marcantini
Ilario Garbani Marcantini

Illustrazioni di:

Arianna Pessina
Tessa Garbani Marcantini
Emile Garbani Nerini
Aaron Garbani Marcantini
Tenzin Jaeger
Eric Terribilini
Zoe Lucas
Samantha Darni
Davide Darni
Mattia Testa
Letizia Pessina
Francesco Pessina
Sven Garbani Marcantini
Ambra Morgantini
Soraya Blumer
Loretta Bressani Pedroli

Il disegno di copertina è di Tessa Garbani Marcantini

ISI, SE Isorno, 6661 Loco, Valle Onsernone, Svizzera, +4191 7971651

Finito di stampare presso la tipografia Poncioni a Losone, Novembre 2004